Il Progetto

Il progetto InOpera Factory , ideato dalla sua direttrice artistica Serena Nardi e realizzato dalla compagnia di produzione  Giorni Dispari Teatro di Varese , nasce nel 2018 per avviare un nuovo percorso e nuove modalità di produzione nel campo dell’Opera Lirica.   La mission è riportare stabilmente la produzione lirica a Varese (che mancava da quasi un secolo) e per realizzare questo obiettivo ha creato una rete di collaborazione stabili tra alcuni specialisti nel settore:  Orchestra Canova, Orchestra Italico Splendore, Coro Josquin Despréz, tutte realtà di professionisti operanti nel campo della musica e della lirica.

La città di Varese resta una delle poche in Italia che non può contare su una realtà lirica stabile, come invece accade in quasi tutte le altre città e province italiane anche a causa dello sciagurato abbattimenti del nostro Teatro Sociale nel 1953.  Non è, pertanto, inserita nel fortunato e ben noto circuito lirico lombardo Opera Lombardia, sostenuto e finanziato dalla regione Lombardia e dal Ministero per i beni e le attività culturali, una realtà  che avrebbe permesso opportunità di crescita  e di impresa culturale al nostro territorio.

Questo nonostante il fu Teatro Sociale di Varese, il Teatro Sociale di Busto Arsizio e il Teatro Giuditta Pasta di Saronno si siano, per lungo tempo e in particolare nell’ottocento fino a tutto il primo novecento, configurati come spazi di eccellenza per la storia della lirica in Lombardia.

L’Opera Lirica rappresenta, in termini artistici (e da qualche decennio anche commerciali)  il più alto grado di spettacolo dal vivo ma anche il più ricco e completo, come ci insegna Richard Wagner nella sua famosa asserzione “wort, ton, drama”, ovvero “parola, musica, azione drammatica”, ritenuti da lui termini costitutivi di questo genere teatrale e musicale assieme.  Quello che, unico rispetto a tutti gli altri, assomma e riunisce in sé ogni forma di arte possibile:  il teatro, la musica, il canto, la danza, la regia, l’aspetto visivo delle scene e dei costumi, lo studio della luce.

Le nostre produzioni coinvolgono, da sempre, alti professionisti del mondo dell’opera italiana e straniera. Ma il nostro fine è, sin dall’inizio, il coinvolgimento di giovani artisti e professionisti e tecnici del mondo dello spettacolo dal vivo al debutto di carriera e anche, ove possibile, favorire le opportunità a giovani artisti originari del territorio della provincia.

Perseguiamo, pertanto, il sogno di realizzare un prodotto locale di ottima qualità, che possa stare al passo con le produzioni delle altre città e province  lombarde, una realtà di produzione stabile e di riconosciuto valore,  che crei lavoro e impresa nel nostro territorio.

 

La nostra poetica: InOpera between music & theatre

Between music & theatre è la cifra estetica che guida il nostro progetto di produzione lirica.
La poetica e la politica che ci guidano da anni sono diventate il nostro invito al pubblico di provare a guardare l’opera come la vediamo noi: con rispetto e massima attenzione al genere operistico in quanto tale e con assoluto privilegio di centralità concesso alla musica, ma scegliendo una messinscena di impronta teatrale per tutto ciò che riguarda l’aspetto visivo.
L’estetica dell’ambiente del Teatro contemporaneo che dialoga e si pone in sinergia creativa con l’ambiente sonoro dell’Opera: per provare a stare “dentro l’opera”, non davanti o dietro ma proprio dentro, con tutto quello che ciò comporta.
Per scoprire che gli elementi costitutivi di questo genere ,che ormai si avvicina a compiere 500 anni di vita, sono ancora e sempre due: Azione Scenica e Musica.
Per ripartire, dunque, in quella direzione e ripensare ogni opera precisamente come un “perfetto microcosmo di azione drammatica in musica”.

E per ricordare che la drammaturgia musicale si compone di due termini fondanti, di due universi che nascono paralleli ma che, magicamente, nell’opera si fondono, si incrociano si incontrano si scontrano: DRAMMA E MUSICA.
Dove l‘agire del dramma diventa l’agire della musica e dove la forza comunicativa della musica diventa la forza comunicativa del dramma.
Ripetendo, a voce alta,  la lezione dei grandi maestri e registi del teatro del Novecento,  che mai si esaurisce e può rivestire di un’aura di classicità anche ciò che nasce nel contemporaneo, perché lo rende di valore e forza comunicativa trasversale e universale, condivisibile da parte di chiunque guardi e ascolti.

Così, nella creazione artistica, scegliamo di lavorare per sottrazione, per suggestione, per metafora e simbologia.
Pensiamo a un apparato scenico non sovraccarico di segni e di segnali ma essenziale, misurato,  per evitare che la ridondanza di messaggi racconti troppo o male.
Prediligiamo tutto ciò che suggerisce e soprattutto che lascia allo spettatore la sua necessaria parte: il diritto di immaginare qualcosa in più rispetto a ciò che vede, di creare collegamenti, processi associativi e creativi che, in quanto essere umano  in dialogo con se stesso e con il mondo, finalizza il processo del gioco delle parti.                                                                                               Insomma, semplicemente, di metterci del suo.

 

Proviamo a svuotare la messinscena di valori visivi inutili, didascalici, finti per cercare di riempirla di significati, di senso narrativo, di epica.

Tutti gli elementi in scena devono comporre un quadro in azione dove ogni particolare si amplifica attraverso del valore dell’altro e viceversa: snellire, alleggerire è un processo mentale e fisico che ci aiuta a far chiarezza, che va in cerca dell’anima delle cose, per restituire forza alla narrazione, alla musica e all’azione.
Un esperimento, uno sguardo che va oltre.
Oltre i generi canonici, catalogati,  spesso ingabbiati in se stessi e verso la contaminazione intesa come la cifra artistica che meglio può interpretare il presente.

 

I partners di avvio del progetto 

COMUNE DI VARESE 

PROVINCIA DI VARESE 

CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE 

FONDAZIONE COMUNITARIA DEL VARESOTTO 

FONDAZIONE CARIPLO 

REGIONE LOMBARDIA 

UNIVERSITA’  DEGLI STUDI – MILANO 

UNIVERSITA’  DELL’INSUBRIA  – VARESE 

CONSERVATORIO  G. PUCCINI – GALLARATE 

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA – MILANO

 

Chi siamo

SERENA NARDI  

Varesina, è regista, attrice, drammaturga. Diploma Accademia di Arte Drammatica dei Filodrammatici di Milano,  Laurea in Alta formazione Artistica Accademia di Belle Arti di Brera di Milano,  Laurea in Scienze dei Beni Culturali con Laurea Specialistica in Scienze della Musica e dello Spettacolo Università Statale di Milano,  Master in Regia Lirica Accademia Nazionale di Arte Drammatica S. D’Amico di Roma (conseguito a Verona Opera Academy).

Svolge per oltre venti anni la professione di attrice teatrale presso importanti teatri nazionali (tra cui Teatro dei Filodrammatici di Milano, Teatro Stabile di Genova e Teatro della Tosse di Genova, Teatro Stabile d’Insubria, Teatro Nuovo di Verona) e studia regia teatrale con G. Strehler, M. Sciaccaluga, G. Gallione, C. Lievi. Nel 2005 fonda e dirige la Scuola Teatro Varese in collaborazione con il Comune di Varese, una scuola di teatro per bambini, ragazzi e adulti con percorsi di perfezionamento per le professioni del teatro. Dal 2008 al 2013 ha insegnato Comunicazione teatrale presso l’Università dell’Insubria di Varese. Debutta nella regia nel 2011 con lo spettacolo tratto dal romanzo di Dario Franceschini <La follia improvvisa di Ignazio Rando> (ed. Bompiani), di cui cura l’adattamento teatrale in collaborazione con l’autore stesso (spettacolo presentato in molti teatri nazionali) con grande successo di pubblico e critica. Scrive e cura la regia di vari testi teatrali tra cui <Happy birthday Mr. President!> (ispirato alla vita di Marilyn Monroe) e <Frida K>  (ispirato alla vita di Frida Khalo) con i quali realizza vari sold out al Teatro Libero di Milano. Dal 2017 inizia a dedicarsi alla regia lirica (dopo aver lavorato come assistente alla regia di importanti registi d’opera e in vari teatri tra cui il Teatro alla Fenice di Venezia, il Teatro Filarmonico di Verona, l’Arena di Verona e il Puccini Opera Festival di Lucca e i teatri della rete Opera Lombardia). E’ ideatrice e direttrice artistica dal 2018 di Varese Estense Festival – Opera, Musica and Theatre    (progetto realizzato in collaborazione con Comune e Provincia di Varese e Regione Lombardia)  con il quale riavvia la produzione di opera lirica nella città di Varese dopo quasi 100 anni di assenza. Nel 2021 ha ideato ed è direttrice artistica del nuovo progetto InOPERA Factory, la prima Rete lirica della provincia di Varese, che comprende oltre a Varese anche le città di Busto Arsizio, Gallarate e Saronno. Dal 2022 è co-direttrice artistica della stagione VARESE RE- Live, rassegna di opera, prosa, musica classica e cinema che si svolge al Teatro Nuovo di Varese. Dal 2022 il Festival diventa VARESE ESTENSE FESTIVAL MENOTTI in onore del compositore varesino Gian Carlo Menotti.

Realizza la produzione (curandone anche regia, scene e costumi) di: La Serva padrona di G.B.Pergolesi (2017) con Francesca Lombardi Mazzulli e Mauro Borgioni – Suor Angelica di G. Puccini (2018) con Marta Mari e Patrizia Patelmo – Don Giovanni di W.A. Mozart (2019) con un cast di giovani debuttanti diplomati al Conservatorio di Milano, Como, Novara e del Mozarteum di Salisburgo – Madama Butterfly di G. Puccini (2020) con Renata Campanella, Diego Cavazzin e Marzio Giossi – Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart (2021) Con Nicola Ziccardi, Renata Campanella, Filippo Polinelli e Giulia De Blasis – Apollo e Dafne di G.F.Haendel e Livietta e Tracollo di G.B.Pergolesi (2022) con Giacomo Nanni e Sabrina Cortese – Così Fan Tutte di W.A. Mozart (2022) Con Giacomo Nanni, Massimo Frigato e Barbara Massaro – Tosca di G. Puccini (2022) e La traviata di G.Verdi (2023) con Renata Campanella e Danilo Formaggia – The Medium e The Phone di G.C. Menotti, con protagonista Manuela Custer, presentatI in anteprima nazionale al Teatro Nuovo di Varese, al Teatro dal Verme di Milano e al Teatro Fraschini di Pavia.

 

ENRICO PAGANO

Enrico Saverio Pagano, nato a Roma nel 1995, si è diplomato giovanissimo in violoncello, composizione e direzione d’orchestra. Ha studiato con Gilberto Serembe, Umberto Benedetti Michelangeli, Antonio Eros Negri e Alessandro Quarta (del quale è stato più volte assistente). Con l’Orchestra Canova, da lui fondata a 19 anni, ha all’attivo circa un centinaio di concerti in tutta Italia e all’estero. Come direttore ospite si è inoltre esibito per il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, per il Teatro Lopez de Ayala di Badajoz (Spagna) e con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Medaglia Leonardo 2019 per il suo articolo su Antonio Caldara, è attivo anche nella valorizzazione e riscoperta del patrimonio musicale italiano. Numerosi sono stati i riconoscimenti del 2021: la rivista Forbes lo ha inserito fra i 100 giovani under 30 leader che cambieranno l’Italia, D – la Repubblica lo ha incluso nello speciale dedicato alla nuova generazione di talenti under 30 e JCI – Italia lo ha insignito del premio TOYP (The Outstanding Young Persons) 2021 per la categoria cultura. In tutte queste occasioni Enrico è stato l’unico rappresentante del mondo della musica classica. Prossimi impegni lo vedranno collaborare con l’Orchestra I Pomeriggi musicali di Milano e l’Orchestra Sinfonica della Calabria.

L’Orchestra da Camera CANOVA è stata fondata dal suo direttore, Enrico Saverio Pagano, nel 2014. Ha un particolare interesse per il classicismo musicale e si avvale della collaborazione di alcuni dei migliori giovani professionisti italiani, la cui età media è di 25 anni. Definita da la Repubblica “una delle migliori realtà giovanili in circolazione”, dalla sua fondazione ha effettuato circa cento concerti in tutta Italia e all’estero. Si è esibita in luoghi o festival come l’Arena di Verona, il Teatro Comunale di Ferrara, il Teatro Alighieri di Ravenna, il Festival della cultura di Bergamo, il Teatro Comunale di Mantova, la rassegna Armonie in Valcerrina, il Festival Vivaldi di Venezia e il Valletta Baroque Festival, collaborando con artisti come Alessandro Baricco, Gloria Campaner, Simone Zanchini, Manuela Custer, Ginevra Costantini Negri e Gabriele Cassone. A maggio 2021, edito da Sony Classical, è uscito l’album di esordio dell’orchestra dedicato alla riscoperta di Giovanni Paisiello, cui farà a breve seguito il secondo dedicato a Beethoven e sempre edito dalla Sony. La Canova è ensemble in residenza della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, di Varese Estense Festival Menotti e di Verbano Musica Estate (Locarno, Svizzera).